venerdì 3 aprile 2020

Un MESE in PARROCCHIA

Un MESE in PARROCCHIA

Siamo stati letteralmente travolti da un susseguirsi di eventi inattesi e drammatici dei quali avremmo
volentieri fatto a meno. Ma non possiamo evitare di prenderne coscienza e, facendo appello a tutte le nostre migliori risorse, dobbiamo adeguarci per superare l'emergenza e organizzarci non solo per resistere ma anche per migliorare. Il mondo è improvvisamente cambiato e per qualche mese (almeno) siamo costretti a riconsiderare e riorganizzare le nostre vite a vari livelli.

La Parrocchia non può, non deve e non subirà passivamente gli eventi e consapevole della propria missione si ingegna e si impegna per raggiungere i propri fedeli e proseguire ad adempiere al proprio ruolo nell'ambito della comunità locale.

Superati i primi momenti di smarrimento, sono fiorite le iniziative per ripristinare il possibile e inventare o realizzare il necessario. Le Briciole di Vangelo quotidiane distribuite da don Tiziano tramite whatsapp hanno riscosso un notevole apprezzamento e sono state diffuse costantemente: oltre 300 contatti.
Sono seguite le prime dirette Facebook dal Santuario raggiungendo nonostante tutto i fedeli, poi l'adozione di software di videoconferenza su PC e Smartphone per ripristinare le comunicazioni fra i vari consigli parrocchiali, affiancandosi all'utilizzo dei social di uso più comune.

Notevole e confortante il seguito ricevuto dalle Sante Messe in diretta Facebook che ha prodotto lo stimolo per l'attivazione di comunicazioni ulteriori tra il parroco ed i gruppi strategici della parrocchia e soprattutto le classi di catechismo che soffrono l'aggravante di dover rimandare a data da destinarsi la celebrazione della PRIMA CONFESSIONE, la PRIMA COMUNIONE, la CRESIMA.

Sono quindi stati realizzati videomessaggi del parroco intrisi di speranza e fiducia per mantenere vivo lo spirito e la riflessione mentre le esperienze che i bambini ed i ragazzi stanno vivendo li spingono a crescere e maturare più rapidamente di quanto fosse previsto. Semplici e diretti messaggi che trasmessi tramite i gruppi di catechismo raggiungono anche le famiglie che possono così giovare anch'esse della sincera vicinanza del parroco.

Vogliamo essere sinceri e trasparenti. Per la parrocchia è stata difficoltosa la comunicazione di blocco totale delle proprie quotidianità e vivere questa situazione nel periodo pasquale amplifica a dismisura i problemi ed anche i danni che si subiscono. Non dimentichiamo che già in situazioni di "normalità" le parrocchie non versano in condizioni di particolare agiatezza economica.

Non faticherà quindi nessuno a capire che l'impedimento a muoversi ed incontrarsi ha interrotto ogni flusso che poteva derivare dalle benedizioni pasquali e anche dalle celebrazioni.

Ma il desiderio dei fedeli di restare vicini ai propri luoghi di culto ha spinto molti a chiedere di poter disporre di nuovi strumenti per poter ovviare alle limitazioni imposte e continuare a contribuire alle necessità della parrocchia: l'insistenza è stata tale da vincere le perplessità del parroco.
Si è provveduto ad attivare due tra i servizi suggeriti dai fedeli ovvero SATISPAY e PAYPAL.

A conforto della decisione presa è poi arrivata quasi contemporaneamente la constatazione che il problema è pesantemente condiviso dalla totalità delle parrocchie italiane, tanto da spingere i creatori della APP "IN PARROCCHIA", alla quale ha aderito anche la nostra, ad integrare proprio queste nuove modalità di offerta/donazione oltre alle funzioni di trasmissione di streaming e dirette delle funzioni religiose.

In questo momento tutti siamo focalizzati sulla drammatica emergenza sanitaria ma non dobbiamo lasciarci distrarre da ciò che accade attorno ad essa. Avrete sicuramente notato il moltiplicarsi di chiari segnali di ansia e disagio morale e psicologico per non parlare delle scene di sconforto di coloro che hanno subito gravi perdite senza aver avuto nemmeno la possibilità di assistere ed accompagnare i propri cari.

In molti si sono accorti di quelle figure che mosse dalla loro vocazione non si sono curate del malevolo virus e non hanno rinunciato a concedere il loro conforto ai malati così come avevano sempre fatto.

Medici, infermieri e religiosi stanno pagando il prezzo più caro per la loro vocazione per curare il nostro fisico e la nostra anima, non li potremo dimenticare ma è proprio nel loro ricordo che dobbiamo sostenere coloro che continuano la loro preziosissima opera.

Roberto Baldini