Risorto, miniatura, Cattedrale di Siena, XVI sec. |
Chi avrebbe detto un paio di mesi fa che questa
Pasqua sarebbe stata ‘storica’?
La Quaresima ci ha fatto fare esperienza di deserto, in certi casi di solitudine, con un senso di angoscia e
precarietà che ha avvolto ogni momento della vita quotidiana. Le strade e le piazze di Solarolo sostanzialmente vuote durante tutta la giornata ne
sono state l’esempio più evidente. Ma arriva la Pasqua, festa di speranza vera e di vita futura.
Non possiamo ancora celebrarla comunitariamente in chiesa, e i riti saranno ridotti al minimo ed essenziale. Ma sarà comunque Pasqua!!!
Sperimenteremo la gioia di una vita nuova, dopo aver attraversato un deserto che ha tolto tutte le appendici e le apparenti sicurezze che avevamo. Il mio augurio
è una preghiera: che nel ritrovarci presto insieme attorno all’altare, possiamo vivere in pienezza una
gioia che contagi (questa sì) ogni momento di quella
vita quotidiana di cui ora sentiamo nostalgia.
Una preghiera, poi, vada per le persone della nostra comunità che sono malate e in ospedale, così come per coloro che hanno perso una persona cara e non hanno potuto accompagnarla nel suo ultimo viaggio terreno. E’ Pasqua per tutti. Come nelle icone greche, il Signore ci prenda dai sepolcri delle nostre abitudini, e rinnovi la nostra vita di tutti i giorni, apprezzando le piccole cose a cui ormai non facevamo più caso.
don Tiziano