martedì 26 ottobre 2021

Il giardino dei silenziosi

 

A chi non fa paura la morte?

La esorcizziamo con gesti o feste che poco hanno a che fare con la nostra tradizione oppure non ne vogliamo nemmeno sentire parlare. Eppure fa parte dell’esperienza umana, e i giorni nei quali ricordiamo coloro che fra i nostri cari sono già entrati nell’eternità,
se da un lato risvegliano la nostalgia per un’assenza, dall’altro ci aprono alla speranza.
Ma perché andare ai cimiteri?
I cimiteri, o come vengono chiamati dalla tradizione orientale ‘il giardino dei silenziosi’, sono tipici di una comunità stanziale. Il nostro correre quotidiano ha costretto la società ad un nuovo nomadismo, e il tempo per una visita ai nostri cari che riposano nei cimiteri viene sempre meno.

Mi chiedo: questo “dimenticarci” dei morti è forse il segno della nostra poca fede nella vita eterna, oppure della paura della morte tanto da volerla toglierla dalla mente, oppure è solo mancanza di tempo? Probabilmente tutte queste cose.

Ma non è giusto dimenticare le nostre radici e “chi ci ha preceduto con il segno della fede e dorme il sonno della pace”. Lo possiamo fare in vari modi, magari con la celebrazione delle messe in suffragio dei defunti come molti qui a Solarolo lodevolmente fanno. In ogni caso esiste un dovere della cura dei cimiteri e del loro decoro, sia da parte dei credenti che di qualsiasi società: anche da queste cose si vede la fede e la civiltà di un popolo che crede che parte della propria comunità vive anche oltre la morte.

Don Tiziano

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